«Libere di brillare, educarsi ed educare alle differenze di genere»: è un convegno che si terrà martedì prossimo, l’11 febbraio, a Pietrasanta nella sala dell’Annunziata al chiostro di Sant’Agostino alle 14. Dopo i saluti istituzionali sarà presentata l’opera “La Papessa” degli artisti Eleonora Francioni e Antonio Mastromarino. Seguiranno testimonianze e racconti di esperienze scientifiche a cura di Maura Tombelle, Sabrina Rosse, Gioia Lucarini, Valentina Bertolini, Elena Levantini e Valeria Pompili e uno spazio dedicato alla prevenzione del bullismo e del cyberbullismo con un contributo di Isabella Gioiosi. Tra i partecipanti spicca il nome di Angela Palermo, insegnante di storia e filosofia al liceo Barsanti e Matteucci, che alle 16 terrà un discorso dal titolo “La follia femminile come energia di ribellione”. «La follia rappresenta il contraltare della (pretesa) razionalità del pensiero occidentale – spiega la professoressa Palermo -. Nel corso dei secoli, è stato definito un folle non solo chi presentava una specifica patologia, ma anche chi assumeva comportamenti non consoni alle aspettative sociali della propria epoca. Non sorprende che, seppur con alcune varianti, il marchio della follia sia stato utilizzato per stigmatizzare soprattutto precise tipologie di donne. Nel mio intervento su “l’altra metà della follia”, cercherò di spiegare, in chiave storico-fenomenologica, come la ragione occidentale abbia costruito uno stigma di genere contro la follia femminile, spesso utilizzata come energia di ribellione, da parte delle donne. Partirò – sottolinea l’insegnante – dal “Fedro” di Platone e dalla “Medea” di Euripide, attraverserò il Medioevo, con la sua caccia alle streghe, poi l’Illuminismo, con Olympes de Gouges e la sua Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina. Passerò dalla demonologia alla psicoanalisi, quando la follia diventa malattia. Getterò uno sguardo al Novecento, ad alcune donne del Novecento, quando i regimi totalitari si sono ampiamente serviti dell’istituzione dei manicomi per emarginare donne scomode. Esaminerò – conclude Angela Palermo – le dense pagine di Carla Lonzi in “Sputiamo su Hegel, per arrivare, infine, a una riflessione sul rapporto tra donna e follia, oggi».
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